Francesco D'Alpa
Miracoli sotto inchiesta
Dalla Sicilia a Lourdes. Quanto contano criteri, testimoni e prove?

Laiko.it
Catania, 2008
Pag. 118   -   Euro 10.00

ISBN 978-88-95357-04-1
© Copyright 2008 Francesco D’Alpa
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Quando la chiesa dichiara ufficialmente un miracolo, i credenti sono indotti a pensare che qualunque spiegazione naturalistica del presunto evento sia impossibile, e che la scienza ne risulti irrimediabilmente sconfitta.
In realtà, la definizione di miracolo quale “evento che supera le leggi di natura” riflette solo una carenza attuale di valide spiegazioni, che risulteranno in genere possibili in un secondo tempo; e di ciò la chiesa approfitta opportunisticamente.
In generale, solo pochi fra le migliaia di eventi ritenuti miracolosi dalla ‘vox populi’ ottengono l’appprovazione della chiesa, solitamente in occasione di processi di beatificazione e canonizzazione. Tali presunti fenomeni, quasi sempre di natura medica, hanno, secondo la chiesa, superato pienamente sia il giudizio medico che quello teologico e, specie in questi ultimi anni, a motivo della estrema prudenza delle commissioni, risulterebbero assolutamente incontrovertibili. Ma è davvero così?
Agli scettici, purtroppo, in genere interessa poco “sporcarsi le mani”, lavorando direttamente sui documenti ecclesiali. Ma invece ne varrebbe assolutamente la pena, anche come contributo alla ricerca medica.
“Miracoli sotto inchiesta” fornisce un inedito contributo al dibattito, discutendo approfonditamente due eventi ‘riconosciuti’ ufficialmente come miracolosi, in tempi recenti, dalla chiesa: la nascita di un figlio ad una donna ritenuta assolutamente sterile, e la guarigione di un tumore osseo (il 65° miracolo di Lourdes). L’esame accurato degli atti processuali ed una revisione della letteratura medica disponibile permette infatti di constatare l’infondatezza delle affermazioni sia delle commissioni mediche che di quelle teologiche, e suggeriscono una spiegazione biologica alternativa.
Il saggio analizza in dettaglio anche altri due casi di presunti prodigi (la lacrimazione di due statue di Padre Pio a Messina e Castel di Iudica), questa volta sostenuti dalla sola “credulità popolare” o da presunte prove laboratoristiche.


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«Quando esistono dei fatti, bisogna sempre dar credito all'osservazione più che alle teorie, e dar 
credito alle teorie soltanto quando ciò che esse affermano concorda con i fatti osservati»
(Aristotele, Sulla generazione degli animali, III, 760 b, 31-33)