Teilhard de Chardin, Pierre

Gesuita francese (1881-1975), docente all'Istituto Cattolico di Parigi. Prese parte alla famosa spedizione paleontologica in Cina, che nel 1926 portò alla scoperta del Sinantropo, uno dei più antichi antenati dell’uomo, allora ritenuto una delle tappe della nostra lunga storia evolutiva.

Nei suoi scritti (diffusi clandestinamente ed apparsi in gran parte postumi per l'assoluto ostracismo della Chiesa alle sue idee), inizialmente soprattutto di argomento paleontologico ma poi progressivamente sempre più a carattere teologico, ha cercato di conciliare la visione cristiana dell'universo e della vita, in particolare del finalismo della creazione, con i dati delle discipline naturali, dimostranti la lunga evoluzione del mondo e degli organismi viventi, per come affermato dal darwinismo.

Osteggiato dal Vaticano, almeno fino all'ultimo Concilio, per il carattere assolutamente eretico della sua concezione, ha suscitato, a partire dagli anni '50, entusiasmo ed interesse in un ampio pubblico.

Fra le sue convinzioni va ricordata quella che non ha senso combattere in nome della fede una idea scientifica, e che dunque anche il racconto biblico deve essere spiegato in termini scientifici. Il compito della teologia è semmai quello di fornire una prospettiva ed un fine all'opera conoscitiva dell'uomo.

L'idea di Universo di Teilhard de Chardin è quella di un lungo processo che dall'Alpha della materia procede, finalisticamente e non a caso, fino all'Omega del Cristo uomo-Dio.

La sua pretesa di un universo ordinato e finalistico, di ampie convergenze fra il materiale e lo spirituale, è piaciuta a tutti i cultori dell'idealismo e dell'irrazionalismo che ne hanno fatto, tardivamente, un precursore, sebbene il suo pensiero abbia consistenti radici filosofiche nell'idealismo e nel vitalismo del XVIII° e XIX° secolo.

Recentemente è stato ampiamente criticato per alcune sue forzature dei dati paleontologici, tese a dimostrare una linearità nella evoluzione dell'uomo, non confermata dallo studio dei resti fossili.

Francesco D'Alpa

Sul sito www.cicap.it (14 novembre 2000)