Le cosiddette 'profezie' di Fatima
Quali sono le prove della loro realtà storica e di una origine soprannaturale ?

La tradizione e l'agiografia cattolica sono particolarmente ricche di affermazioni di fatti che hanno le connotazioni del sovrannaturale (o del paranormale): visioni, estasi mistiche, levitazioni, apporti, stigmate, guarigioni miracolose, profezie. Molti di questi sono stati dichiarati, dall'autorità ecclesiastica, autentici e degni di ammirazione, anche se a nessun credente viene comunque richiesto di accettarli come elementi essenziali della fede.

La maggior parte della documentazione in proposito, specie quella più lontana nel tempo, per quanto abbastanza ampia sul piano descrittivo ed interessante sul quello fenomenico, è abbastanza carente dal punto di vista dell'indagine storica, sicché le diverse valutazioni di chi vi crede e di chi le rigetta restano quanto mai distanti, l'una di pura adesione fideistica e di ossequio all'affermazione dell'autorità religiosa, l'altra di negazione o almeno di dubbio scettico. Ma v'è da ritenere che, laddove l'analisi storica e l'accesso alle fonti siano adeguate e sufficienti, le ragioni della scienza non possano che invalidare tradizioni e credenze.

Il clamore suscitato di recente dalla rivelazione della cosiddetta "terza parte del Segreto di Fatima", mi ha spinto ad una rivisitazione del concetto di profezia, per come reclamato nell'ambito di questa serie di apparizioni; non può non rilevarsi, infatti, come la asserita possibilità di profetizzare il futuro avrebbe importanti conseguenze sul piano del dibattito scientifico e filosofico, in particolare riguardo ai temi della causalità fisica, del libero arbitrio e della responsabilità personale.

Le profezie.

La profezia, come possibilità dell'essere umano di conoscere eventi futuri, è una possibilità che sgomenta, forse più di qualunque altro fatto paranormale, in quanto sconvolge il nostro rapporto con la realtà, scuotendo alla base e contraddicendo tutte le evidenze scientifiche e di esperienza personale riguardo alle categorie di spazio e di tempo.

Profezia, dal greco "profanai", vuol dire "parlare a nome di un altro"; nella cultura ebraica, profeta è colui che parla in nome di Dio ed in particolare colui che manifesta cose occulte passate, presenti o future. La profezia secondo la Teologia cattolica è la previsione certa di un evento futuro naturalmente imprevedibile. Per quanto la profezia possa contenere dei punti oscuri, i teologi ritengono che il profeta abbia una sufficiente cognizione della natura di ciò che preannunzia, in quanto Dio non potrebbe servirsi delle sue creature in modo contrario alla propria natura. La veridicità della profezia può essere confermata solo dal fatto che, dopo che sia avvenuto l'evento preannunziato, risulta chiaro che essa non poteva riferirsi che a quel preciso ed unico avvenimento. La profezia sarebbe possibile, in quanto Dio conosce i cosiddetti "futuri contingenti-liberi" e può comunicare agli uomini questa conoscenza (1). Come corollario, la profezia è criterio certissimo della rivelazione, è prova della verità divina della religione e possiede in quanto miracolo d'ordine intellettuale la stessa forza dimostrativa di ogni altro miracolo.

Le profezie, o le precognizioni in genere, come banco di prova dell'ipotesi soprannaturale, appaiono particolarmente adatte al confronto fra fede e ragione. Chi non è attratto e sgomento dalla possibilità di conoscere il futuro, in particolare se il suo accadere è incondizionale ?

Secondo i parametri valutativi della parapsicologia (2), la precognizione è verificata quando intercorrono tutte e tre le seguenti condizioni: deve essere scritta e nota prima dell'avverarsi dei fatti; deve contenere particolari tali da potersi escludere ogni coincidenza fortuita; l'evento profetizzato non deve dipendere in alcun modo dalla persona che lo ha enunciato.

Volendo in qualche modo schematizzare, pur essendo entrambe espressioni di una conoscenza del futuro che è impossibile per via normale, la profezia vera e propria riguarderebbe fatti lontani nel tempo mentre la precognizione in senso stretto ha per oggetto fatti oramai imminenti, prossimi ad avverarsi, di cui il percipiente non può avere alcuna informazione.

Il credere alla possibilità di profetare, implica l'accettazione di affermazioni non provabili scientificamente: l'esistenza di un continuum spazio-temporale su cui è possibile viaggiare tramite facoltà a noi ignote, oppure l'intervento diretto divino. Ma scartata a priori la discutibilità delle ipotesi legate alla fede, su cui non è possibile confrontarsi razionalmente, limiterò la mia analisi all'aspetto storico-fenomenologico. Per questo, in accordo con le tesi parapsicologiche sopra esposte, mi sono chiesto dunque: quali erano le profezie di Fatima e quando si suppone siano state rivelate ai veggenti ?; quando e dove furono rese pubbliche, ed in particolare in quale momento ne fu redatta una versione scritta ?; quali profezie si sono realizzate dopo la loro divulgazione ?; in base a quali elementi possiamo escludere la possibilità di una coincidenza fortuita di eventi ?; gli eventi eventualmente realizzatisi sono dipesi dalla attività dei veggenti ?

Purtroppo, secondo i risultati della mia indagine, nessuna risposta a queste domande è in accordo con la presunta veridicità delle profezie di Fatima, né con la loro supposta origine soprannaturale.

La storia di Fatima.

La Madonna sarebbe apparsa a tre pastorelli portoghesi (Lucia, Francesco e Giacinta), in località Cova da Iria, nella diocesi di Fatima, in sei distinte occasioni dal 13 maggio al 13 ottobre del 1917. Durante queste apparizioni avrebbe invitato tutti gli uomini alla preghiera ed alla conversione, promettendo grazie e perdono; avrebbe anche chiesto di edificare una cappella sul luogo dell'apparizione e di notificare al mondo intero (nel tempo che avrebbe poi indicato in una successiva apparizione) alcuni segreti riguardanti argomenti teologici e vicende future. Nel corso dell'apparizione del 13 luglio 1917, la Vergine avrebbe in particolare annunziato di volere chiedere la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, richiesta perfezionata durante una successiva apparizione a Lucia il 13 giugno 1929.

Papa Pio XII aderì in qualche modo alla richiesta della "Consacrazione del Mondo al Cuore Immacolato di Maria" (3), ma non nei modi indicati da Lucia, che aveva specificato come essa si sarebbe dovuta celebrare solennemente in unione del Papa con il clero di tutto il mondo.

I più piccoli fra i tre veggenti, i fratelli Francesco e Giacinta Marto, morirono assai presto. Lucia, che avrebbe poi abbracciato la vita claustrale, è invece tuttora vivente; ma non ha avuto in tutti questi anni che occasionali contatti con il mondo esterno. Per venire incontro alla esigenze apologetiche dei suoi superiori, e fornire materiale utile alla pubblicazioni di un libro sulla vita di Giacinta, negli anni 1935 e 1937 la veggente scrisse le sue due prime memorie, che non contengono alcun accenno ai messaggi (tenuti segreti) della Vergine. La narrazione del loro contenuto, del tutto inattesa, avvenne invece in occasione della redazione delle altre due memorie, nel 1941.

Successivamente Lucia mise per iscritto la terza parte del segreto, comunicatole durante l'apparizione del 13 luglio 1917. Tale documento, inviato in Vaticano, letto da tutti i Papi e da pochissimi altri stretti collaboratori, e che secondo le indicazioni di Lucia avrebbe dovuto essere reso pubblico nel 1960, è stato divulgato solo il 26.6.2000. Durante questa lunghissima attesa, erano state avanzate molte ipotesi sul suo contenuto, per lo più catastrofiste, come la più celebre apparsa nel 1963 (4).

Le prove storiche di Fatima

Esaminando i documenti disponibili, nel loro contesto storico, il nodo cruciale per chi si accosti alla vicenda di Fatima è quello di comprendere la genesi del mito. La mancanza di fonti diverse dalle Memorie di Lucia è, in qualunque libro su Fatima, pressoché totale. Il racconto presunto storico è quasi del tutto una narrazione autobiografica a posteriori, oggettivamente di nessun valore testimoniale.

Secondo un illustre commentatore cattolico, Padre Borelli Machado (5), le prove storiche della autenticità del messaggio di Fatima sarebbero: l'affluenza a Fatima di un grande numero di spettatori che si rendevano conto che i tre bambini non mentivano e non erano oggetto di una illusione; il prodigio del sole; la conferma della profezia secondo cui "poco dopo" le apparizioni sarebbe terminata la guerra mondiale; la previsione della diffusione del comunismo, castigo supremo dell'umanità. La prima condizione non ha alcun fondamento razionale; la seconda esula da questa comunicazione; circa la terza, quel "poco dopo" non coincide certo con i molti mesi di guerra che ancora trascorsero, ed inoltre Lucia nell'immediato disse invece ai presenti "la guerra termina oggi"; la previsione della diffusione del comunismo compare per la prima volta negli scritti del 1941 e va collocata certamente fra le post-monizioni.

Le fonti.

La fonte essenziale per la conoscenza delle apparizioni di Fatima è costituita dalle quattro Memorie (6) che Suor Lucia scrisse negli anni 1935 (memoria I), 1937 (memoria II) e 1941 (Memorie III e IV) e da altri documenti della stessa veggente, quasi tutti lettere da lei redatte nel corso di alcuni decenni, sempre in epoca di gran lunga successiva a quella delle apparizioni. Altre fonti storiche sono i verbali degli interrogatori cui furono sottoposti all'epoca dei fatti i tre pastorelli, i loro familiari e diversi testimoni oculari.

Ben poco è possibile aggiungere a questa documentazione, che abbia un valore probatorio, e non può sfuggire all'osservatore scettico la estrema sproporzione fra il materiale narrativo di Lucia e quanto aggiunto da altri, sicché ogni storia di Fatima è costruita essenzialmente sulle sue sole memorie; così è per esempio per quella assai popolare del gesuita L. Gonzaga da Fonseca (7), alla quale hanno abbondantemente attinto (anche più che al materiale originale di Lucia) molte altre.

Nessuna profezia viene annunciata, se non come generico accenno ad un qualche "segreto", nei documenti precedenti la Terza memoria del 1941. Anzi, nessuno dei tre pastorelli parla mai di profezia (per bocca postuma di Lucia o in occasione degli interrogatori fatti all'epoca delle apparizioni e di cui si ha una certa testimonianza storica), ma solo, genericamente, di "segreto". E' solo quando nel 1941, con la sua Terza memoria, Lucia "riscrive" la storia delle apparizioni di Fatima, che le 'profezie' ne divengono l'elemento centrale, con non poco sconcerto anche fra le fila dei credenti, al punto che molti autori cominciarono a parlare di una Fatima 2. Le tardive affermazioni di Lucia hanno scosso profondamente la coscienza dei credenti ed attirato verso di lei un interesse smisurato, fino alla parossistica attesa della rivelazione della temuta Terza parte del segreto, solo recentemente divulgata.

Prima del 1941.

Morti Francesco nel 1919 e Giacinta nel 1920, Lucia non fece alcuna pubblica menzione delle 'profezie' fino al 1941. Che cosa se ne sapeva dunque prima della stesura della Terza Memoria?

Nelle memorie prima e seconda si parla genericamente di un segreto che tuttavia riguarderebbe personalmente i tre pastorelli: vale a dire l'annuncio della prematura morte di Francesco e Giacinta e della missione "divulgatoria" di Lucia. Nella Seconda Memoria, Lucia parla anche di frasi (ascoltate dalla Madonna il 13 maggio 1917) che i pastorelli decisero di non rivelare e che riguardavano i sacrifici richiesti loro dalla Madonna (di cui erano restii a parlare, quasi come vergognandosi); nella Quarta memoria, Lucia spiega che sia Lei che Giacinta avevano deciso di mantenere "segreta" la visione del Cuore immacolato di Maria avvenuta durante l'apparizione del 13 giugno 1917; infine, sempre secondo le memorie di Lucia, dopo il 13 luglio 1917 tutti e tre cominciarono invece tacitamente a parlare di "segreto" riferendosi propriamente alle profezie della Madonna, che non avrebbero dovuto essere pubblicizzate fino ad un espresso ordine del cielo; per questo essi evitarono perfino di farne alcun chiaro accenno, nonostante le ripetute richieste del clero e le minacce delle autorità civili. Occorre sottolineare come Lucia, per sua ammissione, aveva cominciato ad adoperare la parola segreto in un contesto assai generico e sotto il consiglio di un sacerdote che, interrogatala all'età di 11 anni, le aveva suggerito di rispondere così, quando era in difficoltà: "Si, Lei ha detto altre cose, ma è un segreto" (Prima Memoria)

Il generico preannuncio di un miracolo che si sarebbe dovuto verificare durante l'apparizione del mese di ottobre, fatto il 13 luglio 1917, potrebbe a questo punto essere l'unica vera dimostrazione di una avvenuta profezia. Ma purtroppo anche questo fatto non rispecchierebbe uno dei caratteri richiesti: la riferibilità ad un preciso evento. Nelle cronache dell'epoca, Lucia non va al di là della generica affermazione che ci sarà un prodigio "per cui tutti dovranno credere". Ed una parte essenziale del "miracolo" di ottobre, vale a dire la visione della Sacra Famiglia, resta pur sempre una visione personale.

Mi permetto di tralasciare in queste note sulle profezie di Fatima il problema del cosiddetto "miracolo del sole". L'argomento è piuttosto controverso, e più di un autore ha contestato la sua consistenza od ha ipotizzato spiegazioni alternative, talora piuttosto fantasiose. Questo in effetti, se dimostrabile, potrebbe essere l'unico punto a favore dell'ipotesi soprannaturale di Fatima.

Dopo il 1941.

Dopo la redazione delle Memorie terza e quarta gli insospettabili "segreti" vengono divulgati ed a questo punto la storia di Fatima cambia radicalmente. Il segreto sarebbe suddiviso in tre parti. La prima è una visione quasi pittorica dell'inferno, la cui interpretazione (al di là della iconografia alquanto convenzionale) è materia esclusiva di fede. Nella seconda parte, la più sconcertante, si annunciano alcuni fatti estremamente precisi: la fine della guerra mondiale in corso, l'inizio di un'altra sotto il Pontificato di Pio XI, la visione di una grande luce sconosciuta, la venuta della Madonna per chiedere la consacrazione della Russia, la diffusione degli errori della Russia, le persecuzioni alla Chiesa, il martirio dei buoni, la distruzione di alcune nazioni, il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, la consacrazione della Russia, la conversione della Russia, infine un periodo di pace per il mondo.

Secondo la visione cattolica, tutte queste profezie si sono verificate in modo impressionante. Ma è proprio cosi? Cominciamo a sottolineare che quelle che si sono verificate con la maggiore precisione (fine della guerra, luce misteriosa) lo erano di già prima della divulgazione del segreto. La promessa nuova venuta della Madonna è un fatto privato non esaminabile. La diffusione degli errori della Russia viene collocata dopo la seconda guerra mondiale ed invece è un evento che la precede. Le persecuzioni della Chiesa ed il martirio del buoni ci sono state in tutti i tempi, e non si può individuare in proposito nessun fatto di particolare evidenza in questo secolo. La distruzione di alcune nazioni è enunciazione troppo vaga. Non si capisce quale sia il periodo di pace per il mondo, considerate tutte le centinaia di guerre locali combattute e in corso in questo secolo. Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria (concetto a noi assolutamente incomprensibile) è un fatto di fede, non discutibile.

I due temi più interessanti per la verifica sono i rimanenti: il tempo d'inizio della seconda guerra mondiale e la Consacrazione della Russia. Sul primo fatto si sono accaniti gli scettici, affermando tout-court che Lucia si è semplicemente inventata una cosa inesatta. Nella sue memorie essa afferma che sentì chiaramente citare Pio XI, e che allora non sapeva nemmeno chi fosse il Papa. Rispondendo alle critiche, Lucia ed i suoi biografi hanno sempre sostenuto che il "vero" inizio della seconda guerra mondiale era stato nel 1938, durante il pontificato di Papa Pio XI (il primo atto del conflitto sarebbe stato la l'invasione dell'Austria nella notte fra l'11 ed il 12 marzo 1938). Ma in altri documenti Lucia, nel 1939 già inoltrato, parla della guerra come di un pericolo ancora imminente, non attuato, e dunque in piena contraddizione con l'idea dell'inizio della guerra nel 1938. Inoltre Lucia insiste decisamente sul fatto che il fenomeno luminoso del 24-25 gennaio 1938 non era stato una aurora boreale, come l'hanno spiegata gli scienziati, ma un evento soprannaturale.

In quanto alla Consacrazione della Russia, si tratta di una tematica quanto mai controversa. Non si capisce bene se essa sia a tutt'oggi avvenuta o meno; nel corso degli anni Lucia ha inviato innumerevoli lettere ai suoi superiori, spiegando che la Consacrazione (in teoria fatta da più di un Papa) non era ancora avvenuta secondo la volontà ed il disegno della Madonna. In questo senso, la Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, del 31 ottobre 1942, e la più specifica Consacrazione della Russia, del 7 luglio 1952, pur se celebrate come avveramento delle profezie, lo sono davvero ? No di certo, sia secondo la Teologia sia secondo la parapsicologia, in quando l'evento è accaduto in esecuzione di una precisa volontà o suggerimento della Veggente cui i Papi fra l'altro pare abbiano aderito malvolentieri e quanto più possibile in sordina.

La terza parte del segreto, infine, rivelata nel 2000, parla di avvenimenti assai vaghi, non inseriti in un contesto temporale preciso.

Altre profezie.

Le memorie di Lucia contengono numerose citazioni di affermazioni profetiche occorse durante altre apparizioni della Madonna e di visioni avute da lei stessa o dai suoi cugini. In qualche caso esse riprendono la tematica del segreto di luglio, ma per lo più si tratta semplicemente di premonizioni legate agli sviluppi della loro malattia, ai tentativi di cura ed all'esito mortale, ricche emotivamente quanto prive di riscontri testimoniali più che vaghi, essendo anche in questo caso delle semplici narrazioni postume.

Alcune di queste affermazioni, invero, anche se storicamente verosimili, potrebbero essere considerate come una semplice esternazione delle aspettative dei pastorelli (in particolare sull'evoluzione sfavorevole della loro malattia e l'inutile trasferimento in ospedale). Nella Terza memoria viene raccontata una visione di Giacinta: certuni tirano sassi al Santo Padre che si trova seduto all'interno di una casa e poi vi è la morte di molte persone e molti sacerdoti; Lucia sembra inserire questa visione nel contesto della parte non ancora rivelata del segreto.

Il problema della postmonizione.

Sia dal punto di vista parapsicologico che da quello teologico, alcuni elementi della seconda parte del messaggio di Fatima non possono che essere inquadrati come post-monizioni, cioè come annunci di presunte profezie fatti dopo che gli eventi narrati sono già accaduti. Non si tratta affatto di evenienza nuova; il più celebre precedente è quello delle cosiddette profezie di S. Malachia, conosciute dall'anno 1595, ma che furono fatte risalire ad un monaco vissuto intorno al 1100. Queste profezie, che riguardano la successione dei Papi (da Celestino II, papa nel 1143-1144 fino alla fine dei tempi), sono "stranamente" precise fino all'anno della loro divulgazione ed invece abbastanza fantasiose o meglio sibilline riguardo agli anni a seguire; inoltre includono personaggi che certamente non appartengono alla cronologia ufficiale dei Papi, ma apparivano tali in base ad una erronea elencazione pubblicata proprio dal Benedettino Arnoldo Wion, lo "scopritore" di questa profezia (10).

La terza parte del segreto.

Nella ultima rivelazione di Lucia non ci sono né date né dettagli, ma solo una visione, più complessa di quella della prima parte: un angelo con una spada di fuoco che invita l'umanità a fare penitenza, un corteo che sale una montagna, una grande croce, una città in rovina, un Vescovo vestito di bianco che viene ucciso assieme a vari altri clerici e laici, gli angeli che raccolgono il sangue dei martiri.

Secondo i documenti Vaticani, "il testo costituisce una visione paragonabile a quelle della Sacra Scrittura, che non descrivono in senso fotografico i dettagli degli avvenimenti futuri ma sintetizzano e condensano su un medesimo sfondo fatti che si distendono nel tempo in una successione e in una durata non precisate" (9).

Eppure il cardinale Sodano ha affermato che le vicende a cui si riferisce il terzo segreto appartengono oramai al passato. Secondo la Chiesa, nelle profezie di Fatima si parla di ateismi in genere, ma di fatto è solo la Russia atea ad essere citata: ed a questo proposito il cardinale Ratzinger afferma tranquillamente che "il plurale va oltre il testo, ma corrisponde alla parola del testo". Non si tratta comunque dell'unica "opportuna" correzione alle scritture di Suor Lucia.

Secondo l'intenzione di Lucia il terzo messaggio avrebbe dovuto essere reso noto nel 1960, perché in questo modo sarebbe stato "più chiaro". Per quanti sforzi si siano fatti, non se ne è individuato un perché, neanche da parte del Vaticano.

Le profezie sono possibili ?

Le apparizioni di Fatima vengono considerate dalla Chiesa un "fatto" storico, "una realtà che fa storia e che la interpreta in profondità", il suo messaggio sarebbe la "più profetica delle apparizioni moderne" (8). Fra le prove della sua autenticità vi sarebbero: la correttezza dottrinale dei dialoghi fra i veggenti, l'angelo e la Madonna; il miracolo della danza del sole; l'avverarsi delle profezie. Di questi elementi la Chiesa privilegia l'attendibilità del messaggio mariano, ma l'impatto sui credenti si attua sicuramente tramite le profezie. La generazione nata e cresciuta subito dopo la seconda guerra mondiale ha conosciuto una grande produzione letteraria, cinematografica, iconografica con soggetto Fatima ed in tempi di guerra fredda e di crociate anticomuniste ed antisovietiche non poteva non restare profondamente colpita dalla "esattezza" della profezia di alcuni decenni prima circa i conflitti ideologici e militari a venire. Il nostro interesse di oggi verso questo tipo di fenomeni è giustificato invece dalla possibilità di confrontare convinzioni e certezze che da sole porterebbero a conclusioni di fondamentale importanza per lo studio del paranormale.

Il messaggio di Fatima è nel suo insieme, secondo l'opinione della Chiesa cattolica, innanzitutto un messaggio di fede e di preghiera e non interessa particolarmente allo scettico argomentare sui suoi contenuti; ma si deve comunque almeno accennare ad alcuni dei suoi aspetti: la riproduzione dei modelli teologico-dottrinali del tempo, la povertà e banalità della rappresentazione dell'inferno e delle prescrizioni cerimoniali, il perfetto inserimento nel contesto storico-culturale locale.

La fede ha fatto di Fatima un evento epocale: secondo alcuni autori cattolici questo è l'evento religioso più importante del ventesimo secolo o addirittura l'evento più importante della storia del ventesimo secolo (cosa di cui nessuno invece pare si sia accorto all'infuori del mondo cattolico !). L'analisi scettica, cui non interessa l'impatto sulle vicende storico-politiche, può bene interessarsi invece della componente fenomenica: le visioni, le profezie, i miracoli.

Purtroppo, nessuno ci potrà mai dire cosa pensò o cosa "ascoltò' Lucia nel 1917; tutto quello che sappiamo, in ordine alle presunte profezie, è solo quello che lei ci ha raccontato venticinque anni dopo: troppo poco per darle credito.

Fatima, Nostradamus, il Ragno nero, Malachia, l'Apocalisse e tante altre profezie sono i pilastri di un insieme di credenze a sostegno dell'ipotesi del soprannaturale, del nostro essere innanzitutto spirituali e non solo materiali, in una visione teocentrica della vita. Per ognuna di queste profezie, l'analisi scettica è capace di offrire valide spiegazioni alternative, che pur non avendo la pretesa di contrastare la fede e le sue manifestazioni più elevate, intendono certamente opporsi con energia alla superstizione ed all'irrazionale.


(1) Dio è infinito in ogni perfezione e dunque conosce tutti i futuri; per lui soltanto, al di fuori ed al di sopra del tempo, tutto è eternamente presente. Ciò non impedisce che la nostra azione sia comunque libera ed il nostro futuro indeterminato. Cfr: A. Beni: La vera religione. Firenze, 1949

(2) M. Inardi, L'ignoto in noi. Sugar, Milano, 1973.

(3) Pio XII consacrò assai velatamente la Russia nel corso del messaggio radiofonico del 31 ottobre 1942 e poi con l'Enciclica "Sacro vergente Anno" del luglio 1952, ma tale atto non avvenne nei modi indicati da Lucia. Una nuova consacrazione, da parte di Giovanni Paolo II, avvenuta il 25 marzo 1984, sarebbe stata invece conforme alle richieste, anche se nel mondo cattolico non c'è una opinione concorde su questo.

(4) L. Emrich, in "Neues Europa", bimensile, Stuttgart, 15 ottobre 1963

(5) A.A. Borelli Machado: Le apparizioni ed il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia. Cristianità, Piacenza, 1977.

(6) Lucia racconta Fatima. Memorie, lettere e documenti di Suor Lucia. A cura di A.M. Martins. Editrice Queriniana, Brescia, 1999.

(7) L. Gonzaga da Fonseca. Le meraviglie di Fatima. San Paolo, Milano, 1987.

(8) L. Cristiani: Maghi e indovini. Edizioni Paoline, Vicenza, 1956.

(9) Conferenza stampa di presentazione del documento "Il messaggio di Fatima". Vaticano, 26 giugno 2000.

(10) Congregazione per la Dottrina della Fede. Presentazione del messaggio di Fatima. Vaticano, 26 giugno 2000.

 

D'Alpa Francesco

Pubblicato su: "Scienza & Paranormale"