Francesco Targonski, Etica cristiana della sessualità nel contesto della sensibilità morale del nostro tempo
SBN 978-8887-93131-0, Miscellanea francescana, Roma 2003, pagine 468. € 30,00, brossura.

Recensione di Francesco D'Alpa

[L'ATEO, 6/2018]

Come propone il titolo, il francescano Targonski (docente di Teologia morale speciale) analizza il complicato rapporto fra i fondamenti e lo sviluppo storico della morale cristiana e l’odierna sensibilità morale (sostanzialmente laica) nel campo della sessualità umana, applicando pregevolmente, e con assoluta coerenza, due personali chiavi insieme interpretative e propositive.

Dal punto di vista storico non esisterebbe una originale morale cristiana: non ne parlerebbe la Bibbia, i cui frammentari divieti sono legati ai costumi dell’epoca, e che dunque non è lecito interrogare su specifiche tematiche; non ne parlò mai Gesù, che avrebbe superato il tradizionale androcentrismo, ma i cui insegnamenti non si occupano per nulla nel rapporto uomo-donna. L’unica prospettiva sulla quale occorre interrogarsi oggi, è dunque quella del rapporto con Dio, da cui trarre i principi che regolano le relazioni fra gli uomini, e più in particolare fra un uomo ed una donna, la cui «differenza sessuale è in funzione della comunicazione e non viceversa».

Intorno a questa priorità relazionale si sviluppa un’ampia analisi degli scopi e dei modi della comunicazione sessuale, ottemperando a due parallele esigenze: “rinnovamento” e “conciliazione”. Innanzitutto rinnovamento, ovvero prendendo atto quasi solo come dato storico di quanto è stato elaborato nei secoli dai religiosi in ambito di morale sessuale, rigettando la mera logica dei divieti (basati su conoscenze arcaiche, pregiudizi e istituti sociali) che ha certamente nuociuto alla comprensione integrale della persona umana; quindi conciliazione, ovvero validando ed integrando nel pensiero morale cristiano le acquisizioni della medicina, della psicologia e della sociologia, apprezzandole come supporto conoscitivo e non come idee devianti, in ordine ad un equilibrato sviluppo della personalità.

Il fine catechesico dell’autore è ovviamente sempre sullo sfondo, ma ciò non rende il volume meno pregevole; merito soprattutto dell’apertura mentale con cui vengono discussi i temi più delicati e controversi, ben diversamente dal rigore di alcuni recenti trattati di bioetica.

A volere schematizzare (secondo un punto di vista laico), alla luce di questo volume: la Chiesa oggi ha quasi del tutto abdicato dalla pretesa di decidere su innumerevoli questioni di principio (ideale assoluto di castità, definizione rigida di “normalità”, primato della funzione riproduttiva su quella comunicativa, rapporti prematrimoniali, indissolubilità del matrimonio, modalità dell’accoppiamento, masturbazione, omosessualità ...), riconoscendo di fatto che su tali argomenti non si può giungere ad una «interpretazione unica e irreformabile»; e si sarebbe riconciliata con il desiderio e l’appagamento sessuale (aprendosi alle gioie della sessualità, e ad esempio derubricando desiderio ed orgasmo dalla categoria dei deprecati istinti) purché in nome di una relazione a tre, con riferimento ineludibile al Dio evangelico, seppure entro una nuova concezione, così riassunta: «La dottrina cristiana più autentica vede nella sessualità una realtà così profonda da non poter essere vissuta pienamente se non quando le due persone riconoscono i legami che le uniscono, basati sull'alleanza personale di ognuno con Dio». Su questo punto, ovviamente, pur apprezzando la nobiltà dell’intento, non posso che laicamente dissentire.