PREMIO DI LAUREA UAAR 2018

Il 20-21 ottobre 2018, nel corso del “Campus UAAR” svoltosi a Roma sono stati premiati i vincitori del premio che dal 2007 viene assegnato agli autori di un elaborato di pregio, coerente con gli scopi sociali dell’UAAR.

Per la categoria “Discipline giuridiche”: Alessandro Cirelli con la tesi “Un'eterna Calipso: il principio di laicità nel diritto penale”, con la motivazione: «Capita che elaborati con titoli evocativi deludano poi nei contenuti. Non è certo questo il caso: un lavoro serio, completo, rigoroso e originale, sia per il tipo di approccio che per l’esaustività dell’indagine. La tesi è apprezzabile innanzitutto per l’impianto sistematico: si procede dall’indagine sul concetto di laicità in generale per poi passare all’analisi della sua caratterizzazione, della sua funzione e della sua rilevanza nel diritto penale con rigore e ordine. Non mancano infine i necessari riferimenti di diritto comparato e sovranazionale. Le conclusioni raggiunte in questa parte del lavoro sono poi utilizzate per l’approfondimento della parte speciale dove l’autore, attraverso l’indagine dei casi concreti e dei settori “sensibili” del nostro ordinamento giuridico (tutela penale delle religioni, problematiche multiculturali, questioni di genere e ultime), riesce con non comune abilità e chiarezza a condurre un discorso che mostra con plastica evidenza come il principio di laicità fatichi ad affermarsi con compiutezza e cogenza. La presenza di proposte e indicazioni per far recuperare laicità in questi settori completa il lavoro che si presenta dunque come una matura opera critica degli assetti vigenti».

Per la categoria “Discipline umanistiche”: Giulia Mochi, con la tesi: “Un modello di biopotenziamento morale per un'etica della virtù”, con la motivazione: «Il dibattito sulle tecnologie del "moral enhancement" è interessante e poco trattato dai media, e la tesi di Mochi ne rende conto con attenzione e profondità. È un lavoro scritto molto bene, scorrevole e semplice senza essere banale: l'argomentazione è serrata e organizzatissima, architettata come un vero e proprio saggio scientifico. Pur trattando un argomento 'laterale' rispetto alle tematiche associative UAAR, questa tesi rappresenta alla perfezione come deve essere un approccio libero e razionale alle innovazioni tecnologiche».

Per la categoria “Altre discipline”: Flavia Privitera, con la tesi “Genitorialità e omosessualità. Un approccio psicologico alle famiglie arcobaleno”, con la motivazione: «Il lavoro approfondisce con un approccio psicologico, un tema significativamente attuale, quello dell’omogenitorialità, partendo da una rassegna degli stereotipi che continuano a persistere nel sentire comune ai danni della galassia LGBTQI; esso effettua una ricapitolazione delle principali teorie psicologiche concernenti l’omosessualità e la formazione dell’identità di genere, senza dimenticare di considerare la stessa omofobia sociale un fenomeno da spiegare e comprendere. Tutti aspetti che, a nostro parere, meritano l’attenzione che questa tesi riserva loro. L’opera non trascura poi la comparazione tra le famiglie Arcobaleno e quelle tradizionali in relazione alla bontà della funzione genitoriale, documentando scientificamente l’inconsistenza e la falsità delle obiezioni che vengono mosse, alle prime, dalla cultura conservatrice e da quella religiosa; un altro aspetto decisamente significativo nell’attuale dibattito pubblico. Il tema è stato trattato con apprezzabile approfondimento teorico e mostrando buona padronanza della materia psicologica: la candidata ha saputo attingere da una pluralità di orientamenti teorici, sintetizzandone gli inquadramenti del tema LGBTQI e le conclusioni comuni. Inoltre non manca un chiarimento, debitamente argomentato, sulla pressione negativa, discriminante e stigmatizzante che i pregiudizi socioculturali esercitano su queste famiglie producendo i malesseri e i disagi che tendono invece ad essere imputati alle famiglie stesse; una questione, anche questa, importante per il dibattito politico e culturale futuri. Infine gli argomenti trattati in questa tesi sono centrali nelle battaglie UAAR e le conclusioni tratte sono adeguate a tradursi in iniziative congeniali al lavoro della nostra associazione; cosa più che mai attuale considerato l’aumento di intolleranza verso molte forme di diversità e di minoranze, tra cui quelle della comunità LGBTQI».

Le giurie hanno inoltre giudicato degne di menzione e di pubblicazione le tesi di Elisa Casamenti (“Edilizia di culto e libertà religiosa nella gi urisprudenza delle corti superiori”), Anna Micheletto (“The International Protection of Cultural Heritage in Armed Conflicts: The Destruction of Palmyra”) e Jacopo Ranzato (“La Chiesa Pastafariana di Padova e provincia. Un caso etnografico all'interno della Chiesa Pastafariana italiana”).

Le giurie erano composte da: Marco Croce, Andrea Folchitto e Adele Orioli (Discipline giuridiche); Raffaele Carcano, Stefano Marullo e Mosè Viero (Discipline umanistiche); Francesco D'Alpa, Michela Molinari e Roberto Sabatini (Altre discipline).