Recensione a:

EVANDRO RICCI – Tra religione e ragione.
Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (AQ), 2015. pagine 192.

di Francesco D'Alpa

A leggere opere come questa ci si rende pienamente conto delle assurdità, colpe e manchevolezze del cristianesimo, del suo assoluto attuale anacronismo storico (almeno per quanto riguarda la pretesa dogmatica). Ma la sua persistente popolarità e soprattutto il condizionamento da esso operato sulle scelte politiche nostrane impongono una costante e non velleitaria critica.

Ben vengano allora opere divulgative, che riassumano le fondamentali critiche alla ideologia religiosa e nel contempo evidenzino il pesante impatto sociale dell’apparato clericale, che di quella fa una bandiera. Il saggio di Evandro Ricci, è un chiaro esempio di questa contro-informazione, che vale la pena di leggere, o anche consultare all’occasione. Più che ad un saggio teorico, siamo di fronte ad una summa antidogmatica ed anticlericale, che spazia in quasi tutti gli ambito del criticabile: storia ed archeologia biblica, vita di Gesù, testi sacri, apologetica, santi e martiri, reliquie, concili, amministrazione vaticana, condizionamento sociale della chiesa, e via dicendo.

Una trattazione fin troppo fitta ed impegnativa, che condensa una vasta materia, e dunque senza troppi approfondimenti documentari e bibliografici; comunque interessanti le parti più didascaliche: una lunga lista dei santi protettori e intercessori, ciascuno identificato in base ai propri meriti curativi; un elenco di nomi e citazioni di celebri areligiosi, antireligiosi ed anticlericali; un elenco delle attività direttamemnte gestite dalla chiesa cattolica o ad essa collegate; una lista degli enti ‘protetti’ dal cielo; ed in ultimo un nutrito elenco di presunti massoni del Vaticano.

Nel complesso, un valido primo approccio alle numerose tematiche trattate.