Vai all'indice

 

 

Introduzione

 

Milioni di fedeli raggiungono ogni anno la località portoghese di Fatima. Milioni di cattolici credono che la Madre di Gesù Cristo, la donna descritta nei Vangeli, che è stata dichiarata 'Assunta' in cielo in anima e corpo, sia scesa in quel luogo nelle vesti di una bellissima giovinetta, ed abbia parlato con tre fanciulli per affidare loro un messaggio importantissimo per l'umanità e per la salvezza delle anime dei peccatori.
Di Fatima si scrive e si parla molto. E quasi tutto ciò che è in commercio ne esalta il messaggio.
Poche opere, per lo più con taglio polemico, sono decisamente 'contro'. Manca un lavoro 'esegetico' sulla costruzione del mito.
La vulgata conosciuta e celebrata non riflette infatti quanto raccontato durante e subito dopo le apparizioni. Ai credenti si propone una elaborazione romanzata, ipertrofizzata, aggiustata storicamente e teologicamente, soprattutto nei testi di taglio più leggero, a carattere devozionale o propagandistico.
In questo saggio (che non ripete il racconto dettagliato della vicenda nel suo complesso) affronto criticamente specifici temi di Fatima, confrontando le testimonianze e valutando la fedeltà dei diversi racconti e la loro coerenza nel tempo. Mi occupo peraltro quasi esclusivamente di opere antecedenti alla recente pubblicazione dei primi volumi della 'Documentazione critica', essendo mio intento solo quello di capire come e perché è nata e si è così abnormemente sviluppata la leggenda di Fatima, le cui vistose contraddizioni depongono palesemente sia contro la sua genuinità che contro la semplicistica ipotesi di un persistente autoinganno della principale protagonista.
Lucia, infatti, probabilmente in buona fede all'inizio della sua avventura, difficilmente lo è stata per il resto della sua vita, a meno di supporre una evoluzione psicopatologica della sua personalità.
Il suo racconto ha suggestionato fedeli forgiati a credere in eventi di questo tipo da secoli di apologetica; una serena riflessione critica avrebbe dovuto invece cogliere i palesi contrasti con il messaggio evangelico, con la storia del Novecento e con gli stessi percorsi della fede nel nostro tempo.
Scrivendo criticamente sulle cosiddette apparizioni di Fatima, è inevitabile esprimere dei giudizi. Difficile quello su Lucia, al tempo stesso artefice e prigioniera del suo mito. Più facile quello su tanti commentatori e sulle gerarchie ecclesiastiche, che hanno le maggiori responsabilità nella continua mistificazione.
Sul popolo dei devoti è difficile pronunciarsi, dovendosi comprendere le complesse ragioni che hanno spinto tante persone, specie in passato, a credere nella Madonna di Lucia.
Fatima si inserisce, con le sue imitazioni ed analogie, nello specifico percorso mariofanico iniziato alla metà circa del secolo precedente con le apparizioni di La Salette e poi di Lourdes, ed ha un forte potere fascinatorio perché ingloba concetti già ben presenti nella coscienza religiosa del tempo. In queste mariofanie della antimodernità esiste uno schema comune (che gli apologeti pretendono sia un 'piano' di Maria) che rafforza alcune strutture di base della religiosità: c'è una proposizione di temi in un rapporto ed in una successione prevedibili (ad esempio: peccato, guerra, inferno; preghiera, penitenza, premio); c'è una promessa finale di salvezza; c'è l'intervento decisivo di un 'deus ex machina', come nella tragedia greca. Come nell'arte della pubblicità, un prodotto noto viene riproposto in veste nuova, che colpisca l'immaginazione. L'ampia diffusione, trasversale a classi sociali e livelli di istruzione e religiosità, si spiega: con la elementarità e la ovvia conoscenza delle tematiche fondamentali; con il prevalere dei meccanismi della affettività e della volontà su quelli della comprensione intellettuale; con il rinforzo alla credenza dato dalle attestazioni delle autorità ecclesiastiche. I presunti fenomeni fisici che sarebbero avvenuti a Fatima ed il contenuto rivelato dei colloqui, ebbero sin dall'inizio facile presa in un contesto umano caratterizzato da insufficiente attitudine critica.
Come tutte le mariofanie collegate, potremmo considerare Fatima una apparizione 'conservatrice', addirittura 'reazionaria', che comunque si allontana successivamente da questa linea interpretativa durante la sua metamorfosi. Certamente non si tratta di una apparizione profetica, come sostiene la Chiesa, né si può pensare che la storia del Novecento coincida con quella qui schematizzata; è semmai palesemente vero l'opposto, ovvero che Fatima è stata costruita, a volte ingenuamente, altre volte maliziosamente, ma sempre con inesauribile tenacia, attorno alla grande Storia del Novecento.
Ho creduto conveniente riportare ampie citazioni da testi italiani di fine Ottocento, che rispecchiano le tematiche e lo spirito del tempo e dei luoghi in cui si svolsero le apparizioni: testi di eloquenza, catechistici e devozionali, in una scelta abbastanza casuale, considerata la usuale omogeneità di queste trattazioni in quel periodo storico.
La complessità dell'argomento e il numero incredibile di opere ad esso dedicate rendono ardua una trattazione esaudiente di tutti gli aspetti. Per questo mi ripropongo successivi approfondimenti su alcuni di questi, qui taciuti o appena accennati: le implicazioni teologiche; l'opposizione a Fatima all'interno della Chiesa; il cosiddetto 'miracolo del sole' (unico 'evento' di Fatima subito discusso, confermato o negato, da testimoni diversi dai tre veggenti); le presunte spiegazioni in chiave ufologica.

 

Vai all'indice